La sede del Piemonte Artistico Culturale, per la prima volta, accoglie undici Minipersonali di pittori delle Arti Figurative; un traguardo raggiunto anche in considerazione della buona qualità delle opere esposte e della convinzione, in ambito torinese, del lavoro che da decenni ormai svolgono nel campo delle Arti Figurative.
Molti dipinti s'incentrano sul tema del paesaggio, anche proiettato in mondi lontani. Infatti Franco Adriano si spinge in Argentina per trarre ispirazione da una brulla pianura sulla quale si adagino delle Bochas che paiono rincorrersi, oppure - luminosamente - trasfigura il luogo di S. José di Cachi, l'hospital di Villagran la cui facciata è attualizzata per la presenza di un'automobile.
E' Gabriella Montini a condurci idealmente nel Giardino di Ingrid sulla collina torinese; mediante la tecnica dell'acquerello, coglie i riflessi nel parco o si sofferma sul verde variegato di un'agave. E' proprio recandosi verso il mare ligure che l'autrice s'arresta a Zuccarello per restituirci la delicata impressione di una viuzza del paese, giocando sulle luci e sui colori che via, via si fanno più evanescenti.
Barbara Borini è parimenti attratta da un duplice tema: le modelle Erika e Laura, immerse in un susseguirsi di versi toni o di profilo, oppure alcune località di Amorgòs: spiagge dorate profilate contro un orizzonte blu cobalto e verdeggianti colline e la località si S. Anna. Ma come molti pittori del secolo XIX, è altresì Porto Pino ad attrarre la Borini in una delicata composizione che ben rende l'atmosfera del luogo.
L'opera In riva la mare di Vanier Cavazzoni è stata di recente esposta presso la sede della Promotrice delle Belle Arti; una breve spiaggia, la scogliera lontana, due immagini femminili in abiti ottocenteschi che conversano protette da un ombrellino. Colori, ombre, luci, atmosfere ben si confondono nell'opera. Una composizione con uva e pere, un solare mazzo di girasoli, sono temi scelti da Cavazzoni che si allontana dalla città per dipingere Frinco in un giorno di neve.
Le ultime opere sono firmate da Maria Grazia Cristiani, che realizza un Nudo a carboncino mostrando di saper ben cogliere gli effetti della luce sull'epidermide. E in altri due nudi ritroviamo, l'uno in piedi invaso da luci azzurre, il secondo abbinato alla fiabesca immagine di Pinocchio. Ma l'autore è giunto a considerare altresì la sperimentazione in'un'opera interessante (Palude), composta da un inserto fotografico e da varie tonalità di giallo che consentono di legare la parte dipinta a quella di carattere tecnico.
Due i prossimi appuntamenti Arti Figurative di rilievo: la mostra dedicata ai 150 anni dell'Unità - fra le ultime cittadine in ordine di tempo - ospitata in un'altrettanta prestigiosa sede e l'appuntamento di Vische in occasione dell'estemporanea del prossimo anno alla scoperta di memorie e presenze.
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L'impegno della sezione Arti Figurative appare sempre più consolidato nella diffusione dei lavori dei soci attraverso collettive, concorsi e mostre che attestano un fattivo rapporto fra gli artisti e il pubblico. In questa angolazione, s'inserisce la rassegna allestita al Piemonte Artistico Culturale, fondato nel 1957, con la presenza di autori che esprimono la loro visione della realtà o le interiori sensazioni. Il percorso espositivo propone, quindi, una serie di essenziali personali che permettono di approfondire la conoscenza dei pittori selezionati per questo appuntamento in piazza Solferino.
L'itinerario si apre con la composizione "Intensità/ Divergenze" di Barbara Caricchi che mediante l'utilizzo di materiali di recupero, come guanti in gomma o vecchie cornici, mette in evidenza la complessità del nostro tempo, mentre ha reso con efficacia l'omaggio a Paul Klee. Grazietta Garzena affida invece alla tecnica dell'acquarello l'interpretazione del nudo di Erika o di un nodoso ulivo o, ancora, di una natura morta con melanzane. Con un realistico
autoritratto, Giusy Jacoviello delinea i momenti di un dipingere caratterizzato da un verismo evidente anche nell'opera "In fondo agli occhi". L'immagine di una grande tigre costituisce uno dei temi affrontati da Remo Lovadina, che espone inoltre una piacevole "Sosta al turet" e un "omaggio a Leonardo", risolto con misura. Il paesaggio rappresenta uno dei soggetti tipici di Mara Saroglia, che da sempre racconta la sua adesione alla natura che trasmette nella raffigurazione di un vecchio albero, di uno scorcio di Porto Venere e in "Squarcio d'azzurro". In Rita Scotellaro gli studi sull'acqua raggiungono cadenze quasi astratte, che conferiscono una propria identità alle pagine di "Memorie", "Emozione" e del lirico "Impeto 2".
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